Arazzi Contemporanei
Superstudio, Gabriele Mastrigli
La vita segreta del Monumento Continuo

ISBN: 9788874627516,

2015,

pp. 192,

120x180 mm,

Quodlibet

€ 17 
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Fondato nel 1966 da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, ai quali si sono poi uniti Gian Piero Frassinelli, Roberto e Alessandro Magris e Alessandro Poli, il Superstudio è stato tra i gruppi più influenti della cosiddetta architettura radicale. Nel clima generale delle neoavanguardie italiane e all’interno di un inedito e intenso campo di forza politico, il Superstudio si sviluppa a Firenze nell’alveo dell’insegnamento dei tre grandi Leonardo – Benevolo, Ricci e Savioli – in parallelo ad Archizoom, 9999, Ziggurat, UFO, Gianni Pettena e altri ancora. Nonostante l’asciuttezza metafisica delle immagini – forse la critica più dura alle pretese salvifiche del Movimento Moderno – il Superstudio è stato tutt’altro che un gruppo omogeneo. Basti pensare ad Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, che arrivano all’architettura rispettivamente dalla pittura e dalla fotografia, oppure a Gian Piero Frassinelli, che coltivava interessi specifici per l’antropologia. Le conversazioni di Gabriele Mastrigli con i tre protagonisti, realizzate in occasione della Biennale di Venezia diretta da Rem Koolhaas – di cui è noto il debito giovanile nei confronti del gruppo fiorentino –, ripercorrono, ciascuna da un punto di vista differente, l’intero percorso del Superstudio: dalla mostra fondativa Superarchitettura, alle visioni distopiche del Monumento Continuo (1969) e delle Dodici città ideali (1971), sino agli Atti fondamentali (1972-73), il più ambizioso tentativo di affrontare la relazione fra vita e progetto attraverso una radicale rifondazione antropologica e filosofica dell’architettura. Allo stesso tempo i tre racconti rivelano che il progetto del Superstudio consisteva nel sublimare le peculiarità dei suoi membri in un soggetto superiore e anonimo – da cui il nome stesso del gruppo – in grado di trasformare la cifra autobiografica in strategia operativa condivisa e in metodo di lavoro. È un’inclinazione che non cessa di esercitare un forte magnetismo verso le nuove generazioni di architetti e designer anche oggi, a cinquant’anni di distanza dal loro esordio.
Fondato nel 1966 da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, ai quali si sono poi uniti Gian Piero Frassinelli, Roberto e Alessandro Magris e Alessandro Poli, il Superstudio è stato tra i gruppi più influenti della cosiddetta architettura radicale. Nel clima generale delle neoavanguardie italiane e all’interno di un inedito e intenso campo di forza politico, il Superstudio si sviluppa a Firenze nell’alveo dell’insegnamento dei tre grandi Leonardo – Benevolo, Ricci e Savioli – in parallelo ad Archizoom, 9999, Ziggurat, UFO, Gianni Pettena e altri ancora. Nonostante l’asciuttezza metafisica delle immagini – forse la critica più dura alle pretese salvifiche del Movimento Moderno – il Superstudio è stato tutt’altro che un gruppo omogeneo. Basti pensare ad Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, che arrivano all’architettura rispettivamente dalla pittura e dalla fotografia, oppure a Gian Piero Frassinelli, che coltivava interessi specifici per l’antropologia. Le conversazioni di Gabriele Mastrigli con i tre protagonisti, realizzate in occasione della Biennale di Venezia diretta da Rem Koolhaas – di cui è noto il debito giovanile nei confronti del gruppo fiorentino –, ripercorrono, ciascuna da un punto di vista differente, l’intero percorso del Superstudio: dalla mostra fondativa Superarchitettura, alle visioni distopiche del Monumento Continuo (1969) e delle Dodici città ideali (1971), sino agli Atti fondamentali (1972-73), il più ambizioso tentativo di affrontare la relazione fra vita e progetto attraverso una radicale rifondazione antropologica e filosofica dell’architettura. Allo stesso tempo i tre racconti rivelano che il progetto del Superstudio consisteva nel sublimare le peculiarità dei suoi membri in un soggetto superiore e anonimo – da cui il nome stesso del gruppo – in grado di trasformare la cifra autobiografica in strategia operativa condivisa e in metodo di lavoro. È un’inclinazione che non cessa di esercitare un forte magnetismo verso le nuove generazioni di architetti e designer anche oggi, a cinquant’anni di distanza dal loro esordio.

ISBN: 9788874627516,

2015,

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About the author

Superstudio nasce a Firenze nel dicembre 1966, in occasione della mostra Superachitettura presso la Galleria d’arte Jolly 2 a Pistoia. I membri del gruppo erano Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, Roberto Magris, Piero Frassinelli e Alessandro Magris; Alessandro Poli è stato associato allo studio dal 1970 al 1972. Tra gli iniziatori della cosiddetta “architettura radicale”, Superstudio ha svolto una ricerca paziente sugli oggetti, gli ambienti, il design industriale e l’architettura. Il lavoro critico del Superstudio si è svolto attraverso progetti teorici come gli Istogrammi d’architettura, il Monumento Continuo e Le dodici Città Ideali, esponendo in mostre in Italia e all’estero, tenendo corsi e conferenze, pubblicando articoli, saggi e una propria serie di stampati - fra i più imitati della storia dell'architettura contemporanea.

SuperDesign charts the Italian Radicals’ bold experimentation in modern design from its birth through its continued influence on design today.Radical Design was launched by art, architecture, and design students in Italy in the mid-1960s.
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